Matteo Salvini. Il ministro della paura by Caporale Antonello

Matteo Salvini. Il ministro della paura by Caporale Antonello

autore:Caporale, Antonello [Caporale, Antonello]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La religione

La religione fa dunque da sfondo culturale alla campagna che condurrà il leader leghista al primato: quella contro gli immigrati secondo la tecnica collaudata che in queste pagine si spera sia stata illustrata nel dettaglio.

Salvini guida un movimento il cui corpus è figlio di una grande intolleranza che si legittima, nel corso del tempo e grazie al voto popolare, e poi si trasforma in una grande protesta. Nell’era bossiana, della quale il nostro Matteo è stato partecipe ed entusiasta, lo straniero da cacciare, zittire o inabilitare era il meridionale italiano di volta in volta definito come scroccone, sprecone, furbastro o anche inetto. Era la Padania, l’avete letto nelle pagine precedenti, la grande mucca da mungere e gli italiani, quelli a Sud di Roma, che bevevano a tradimento il latte. Mucca e scrocconi attaccati alle sue mammelle divengono anzi il primo manifesto leghista. Salvini parte da lì e compie il primo tratto da segretario sull’onda di un refrain: “Prima il Nord!”

S’accorge presto che il flusso disordinato e continuo di immigrati dal Medio Oriente e dall’Africa, contro i quali il conto la Lega l’ha sempre tenuto aperto, perfino ai tempi in cui un suo esponente, Roberto Maroni, da ministro dell’Interno firmò la più grande sanatoria per regolarizzare le migliaia di braccia (cinquecentomila) oramai integrati e impegnati. Immigrati che davano spinta alla crescita del Nord ed erano divenuti forze operaie insostituibili in diverse produzioni: l’allevamento di bovini e suini nell’area emiliano-lombarda tra Ferrara e Mantova, la presenza massiccia nel distretto del cuoio e della conceria, in quello della gomma, nelle numerose aziende di piccole e piccolissime dimensioni del Veneto e del Friuli, nel settore della coltivazione intensiva e della raccolta stagionale (dall’area di Latina-Fondi a quella di Comiso). Senza parlare della grande immigrazione da est Europa che ha permesso a migliaia di famiglie italiane e di usufruire di badanti e colf, impieghi tradizionalmente rifiutati dai nostri connazionali.

Se dunque la posizione della Lega era di ostilità verso lo straniero già in tempi in cui l’evidenza, non solo le proiezioni demografiche, imponevano anzi di preventivare e organizzare i flussi, figurarsi come si trasforma quando la crisi economica sviluppa i suoi effetti sotto le ondate di sbarchi.

E Salvini individua la breccia che lo condurrà al traguardo delle sue ambizioni sovrapponendo in un’unica soluzione vecchie battaglie (contro le moschee, contro la religione straniera), i clandestini, versione visiva di ogni immigrato, i ladri, gli spacciatori, gli stupratori, le categorie di delinquenti che più gli stanno a cuore (bancarottieri e corruttori sono più lontani dal sentire comune). E in più, come se fosse l’asso nella manica, il pericolo del terrorismo, la minaccia attualissima e concreta dell’Isis.

Il reticolo salvinano di pericoli imminenti abbraccia ogni dettaglio della vita quotidiana e ogni fatto di cronaca (il furto, per esempio) rimanda per via diretta o meno all’invasione che rimanda all’immigrazione incontrollata che poi rimanda alla religione islamica che dunque rimanda allo straniero in quanto tale, all’estraneo (o nemico?) che sta occupando la nostra terra e quindi che infine rimanda alla sovranità: padroni



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.